Kriti Barthi (psicologa ed attivista), che da anni si batte per contrastare i matrimoni forzati, in poco tempo è riuscita a fermarne oltre 900 nello Stato settentrionale del Rajasthan, in India. Grazie alla sua Organizzazione di beneficenza “Saarthi Trust”, Bharti è riuscita anche a far annullare 29 matrimoni, ed ha aiutato nella riabilitazione oltre 6mila bambini e più di 5mila donne.
La Barthi si è congratulata pubblicata con la Presidente di METE per il suo lavoro svolto alle Nazioni Unite nella tutela di chi è vittima di matrimoni percoci, forzati e temporanei.
In ambito internazionale sta avvenendo una presa di coscienza collettiva per ciò che concerne il voler cambiare certe atroci convinzioni, divenute naturali, relegando i matrimoni precoci e forzati di spose bambine ad aspetti culturali o religiosi. Sono sempre più le donne impegnate nella diffusione ideologica ed attuazione concreta per donare ogni strumento utile ad una sana ribellione. Nessuna donna deve essere costretta ad una unione sentimentale-sessuale.
La nostra Associazione da anni porta avanti l’impegno umanitario “Sono Bambina, Non Una Sposa”, ed è membro della ONG “Girls Not Brides”.
“Il mio lavoro significa tanto per me e dedico tutta la mia vita ad aiutare questi bambini indifesi che vengono costretti dalle loro famiglia a sposare uomini adulti senza il loro volere. Il tutto solo per rispettare una tradizione”, ha affermato. “In Rajasthan i matrimoni sono all’ordine del giorno. Una volta che essi vengono interrotti, la bambina viene trattata come un emarginata sociale. L’organizzazione che dirigo lavora in tal senso, aiuta i piccoli a diventare di nuovo parte della società”, ha spiegato Kriti Bharti.
“Bisogna diffondere la conoscenza, recarsi nelle scuole, organizzare incontri pubblici; bisogna far sapere che l’alternativa esiste, ed è possibile. Ma sicuramente la sfida più grande, oltre quella di scardinare questa tradizione assurda, rimane quella legata all’annullamento del matrimonio perché richiede il consenso non solo della sposa, ma anche quello dei genitori dello sposo e degli anziani del villaggio.
Fino a quando ce la farò lotterò per impedire i matrimoni tra bambini. E’ una tradizione che deve fermarsi e dobbiamo educare le comunità rurali a un cambiamento possibile”, conclude Kriti Barthi.