Dopo più di un anno e mezzo hanno trovato il corpo di Saman Abbas. Spero che tutti i suoi assassini rimangono in carcere in Italia. Personalmente ho lavorato per diversi mesi con i colleghi di Chi l’ha Visto come giornalista e mediatore interculturale. Mentre traducevo i messaggi inviati da lei al suo fidanzato, mi veniva da piangere, mi sembrava mia figlia, il suo urdu raffinato, la sua voce e la sua innocenza.
Uno di questi messaggi in cui diceva: “è arrivato l’ordine dal Pakistan di uccidermi ma io voglio i miei documenti per il matrimonio”. Non so se è possibile, ma Saman deve essere riconosciuta come cittadina italiana anche se il suo permesso di soggiorno è scaduto.
Saman deve diventare il simbolo delle giovani generazioni, e le seconde generazioni, che vogliono vivere senza tradizioni barbariche in piena libertà.