La speranza di una vita migliore la si ricostruisce da quelle poche borse che spesso accompagnano i migranti. Contengono la vita intera: il passato, il presente e il futuro. Sono numeri impressionanti, mutuano anche le rotte. Odiati e contestati. In molti non li vogliono, i migranti sono accompagnati da leggende oscure, i Paesi rimbalzano responsabilità d’accoglienza, il populismo politico funzionale ne crea narrazione ghiotta. La migrazione porta con sé storie di immane e disumana tragicità. I migranti di oggi sono (anche) dei piedi sepolti tra la neve in Bosnia-Erzegovina.
Riteniamo sia un dovere morale da parte di chi ha più forza, coraggio, capacità intellettive, intervenire in una opera di sensibilizzazione e concretezza dell’agire. Lottiamo perché siano riconosciuti i diritti di chi vive la propria condizione umana negata. Per noi è fondamentale sostenere chi ha bisogno di essere aiutato nella riconquista della propria Libertà. Tutto questo lo svolgiamo in ogni contesto possibile: dalle scuole alle comunità, alle carceri, nei contesti istituzionali più importanti, ma anche in occasione degli sbarchi lungo le nostre coste. Dobbiamo tutelare e difendere chi è debole, ad aver cura di chi da solo non riesce a farcela. Tutto questo, accompagnato da un principio insindacabile: aiutare gli altri e le altre senza mai preoccuparsi delle conseguenze.