La Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia è stata istituita con Legge 4 Maggio 2009, n. 41.
La prima celebrazione si è tenuta il 5 Maggio 2009, e da allora rappresenta un importante momento di riflessione per l’azione di prevenzione e contrasto del fenomeno.
L’infanzia e l’adolescenza vengono violate quando l’abuso rende loro delle vittime, riteniamo la pedofilia un crimine dell’umanità.
Che si tratti di violenza fisica, emotiva, o virtuale, poco cambia. Siamo certi, che da quel momento sarà difficile che l’esistenza procederà in modo sereno.
Gli adulti hanno il compito di vigilare, proteggere, capire se comportamenti non lineari cominciano a manifestarsi nell’universo infantile, perché il segnale esiste sempre.
Proteggiamo i nostri figli dalle attenzioni sporche, non esponiamoli a rischi.
Una bambina è una bambina, notiamo che nell’era della vetrinizzazione appaiono come tante piccole Barbie, lasciamo a loro il gioco della purezza. Nessun trucco, nessun abbigliamento da adulta.
E’ dissonante quando una bambina si atteggia a pose e costumi che non le appartengono, ma questo dipende dal mondo adulto, inconsapevolmente le rendiamo attraenti per individui deviati pronti a violarne la vita.
E poi, non buttiamoli nel mondo della rete, sono facile prede di un mondo pazzo ed incontrollabile.
I dati che di anno in anno ci vengono consegnati fanno paura, e tocca una riflessione, sia da parte delle famiglie, del mondo scolastico, ed ancor di più da parte delle istituzioni.
I dati confermano il “primato” femminile delle vittime di abusi (71,9%) e l’alta percentuale dei minori di 11 anni vittime di abusi (43,8%), mentre crescono molto le segnalazioni che riguardano vittime adolescenti (dal 16,7% del 2012 al 25% del 2014). Alta infine la percentuale di vittime di abuso di origine straniera (20% dei casi).
Riportiamo altri dati che riguardano la parte virtuale della pedofilia e pedopornografia, il Report 2015 è a cura della Associazione Meter. Dal 2003 allo scorso anno, l’associazione ha segnalato 125.365 siti e oltre un milione di foto e di video. Soltanto tra il 2014 e il 2015 si è passati da 7.712 a 9.872 siti segnalati. Ben 3.169 i protocolli inviati alla polizia postale con cui dal 2008 Meter ha un accordo di collaborazione.
E’ avvenuta l’esplosione dell’uso per fini pedopornografici dei social network e degli archivi cloud: sui social i casi individuati nel 2014 erano stati 180 mentre lo scorso anno sono balzati a 3.414.
E poi esiste la galassia oscura del cosiddetto Deep Web, la parte della rete che non viene rilevata dai normali motori di ricerca, un pianeta sommerso in cui l’anonimato viene sfruttato per svolgere attività criminali di ogni tipo, comprese appunto quelle pedopornografiche.
Sono 49.393 i siti pedofili segnalati nell’ultimo anno, ogni giorno nascono 135 nuovi siti che offendono l’infanzia.
Solo in qualche caso i casi vengono alla ribalta, molto spesso rimangono a tacere con la complicità di molti, dobbiamo offrire ogni strumento utile alla conoscenza per ribellarsi.
Bisogna recarsi nelle scuole, organizzare pubblici incontri in zone dove il fenomeno è radicato, dove l’abuso è un elemento dell’esistente.
Bisogna offrire la certezza dell’abuso, normalizzarlo nelle parole acciocchè i bambini e le bambine possano fidarsi nel racconto, restituendolo.
Bisogna che la violenza sia condannata da pene severe, e certe.
Nessun bambino, nessuna bambina dovrà smettere di esistere perché un individuo decide di abusare della sua innocenza.